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Calluna vulgaris: origini e cure

Calluna vulgaris: origini e cure

La Calluna vulgaris, conosciuta anche come brugo, è un arbusto perenne di piccole dimensioni (massimo 50 cm di altezza) appartenente alla famiglia delle Ericacee.

Come prendersene cura

Il Calluna ha bisogno di un terreno acido e ben drenato. Soffre le alte temperature e per questo è necessario porla a riparo dal sole diretto nelle ore più calde. Se pensi di piantarla in giardino, preferisci gruppi folti rispetto ad una singola pianta e fai in modo che si trovino al riparo sotto la folta chioma di un albero che possa preservarla dal sole.

Il suo sviluppo e una crescita sana non richiedono l’impiego di concimi o fertilizzanti grazie alla sua natura infestante.

Il periodo di fioritura va da fine luglio a novembre, al termine del quale le foglie diventano scure e marroni, pur rimanendo attaccate alla pianta per i mesi invernali.

Origini ed etimologia

“Calluna” deriva dal greco “pulire” ed è quasi certamente dovuto al fatto che, anticamente, questa pianta venisse utilizzata per ricavarne delle scope.
L’aggettivo “vulgaris” proviene dal termine latino “comune”, ottenuto da questa particolare specie per la sua grande diffusione. La pianta è conosciuta in Europa, Siberia occidentale, Asia minore e America settendrionale.

Proprietà e utilizzi

Rappresenta una fonte di nutrimento per animali come pecore e cervi, ma le sue caratteristiche l’hanno resa interessante anche agli occhi dell’uomo che ha imparato ad apprezzarla per le sue proprietà astringenti, vasocostrittrici, antisettiche delle vie urinarie, antiinfiammatorie ed antireumatiche.

In cucina può essere adoperata come condimento o grazie ad un infuso ricavato dalle foglie. Restano davvero poche le zone d’Italia che la utilizzano per la produzione di un particolare tipo di miele, molto scuro e gelatinoso, mentre in Europa e in America settentrionale questa pratica è più diffusa.

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