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Articoli filtrati per data: Settembre 2014

Curcuma: molto più di una spezia

Molti di noi conoscono la curcuma per il suo impiego nella cucina asiatica e indiana. Questa spezia è ricavata dalla Curcuma Longa e viene utilizzata come principale insaporitore di molte pietanze.

Grazie alla sua bellezza e ai suoi fiori di lunga durata, il genere Curcuma è molto apprezzato dai fiorai e vivaisti. Tra le sue quasi cinquanta specie, le più diffuse sono la curcuma alismatifolia e la curcuma longa.


Cure di base: annaffiature ed esposizione

Nel periodo tra primavera ed estate, la curcuma ha una crescita attiva, mentre già a partire dai mesi autunnali, i suoi rizomi entrano in riposo; in quest’ultimo caso, è necessario posizionare la pianta in un ambiente asciutto e con un clima fresco.

La pianta ha bisogno di una buona esposizione solare, evitando però i raggi diretti.

L’annaffiatura, nel periodo primaverile/estivo, dev’essere sufficientemente regolare da mantenere il terreno umido, evitando il ristagno idrico. Per favorire le migliori condizioni di crescita e salute, è possibile nebulizzarne di tanto in tanto le foglie, così da ricreare l’ambiente tropicale da cui trae le sue origini. In autunno è necessario sospendere le annaffiature non appena vedremo ingiallire le foglie, lasciandole seccare del tutto.

La curcuma non necessita di potatura, ma solo dell’eventuale eliminazione delle foglie invecchiate e ormai secche.


Terreno e concimazione

La combinazione ideale per la coltivazione della Curcuma è fatta da torba, sabbia e terriccio. Dalla nascita dei primi germogli, bisognerà concimare regolarmente ogni due settimane, fino all’ingiallimento delle foglie.


Parassiti più comuni

La curcuma è soggetta ad attacchi da parte di afidi e ragnetti rossi. Per prevenire il problema, è possibile aumentare la frequenza delle nebulizzazioni sulla chioma, ma quando è già troppo tardi, occorre adoperare un acaricida specifico.

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Calluna vulgaris: origini e cure

La Calluna vulgaris, conosciuta anche come brugo, è un arbusto perenne di piccole dimensioni (massimo 50 cm di altezza) appartenente alla famiglia delle Ericacee.

Come prendersene cura

Il Calluna ha bisogno di un terreno acido e ben drenato. Soffre le alte temperature e per questo è necessario porla a riparo dal sole diretto nelle ore più calde. Se pensi di piantarla in giardino, preferisci gruppi folti rispetto ad una singola pianta e fai in modo che si trovino al riparo sotto la folta chioma di un albero che possa preservarla dal sole.

Il suo sviluppo e una crescita sana non richiedono l’impiego di concimi o fertilizzanti grazie alla sua natura infestante.

Il periodo di fioritura va da fine luglio a novembre, al termine del quale le foglie diventano scure e marroni, pur rimanendo attaccate alla pianta per i mesi invernali.

Origini ed etimologia

“Calluna” deriva dal greco “pulire” ed è quasi certamente dovuto al fatto che, anticamente, questa pianta venisse utilizzata per ricavarne delle scope.
L’aggettivo “vulgaris” proviene dal termine latino “comune”, ottenuto da questa particolare specie per la sua grande diffusione. La pianta è conosciuta in Europa, Siberia occidentale, Asia minore e America settendrionale.

Proprietà e utilizzi

Rappresenta una fonte di nutrimento per animali come pecore e cervi, ma le sue caratteristiche l’hanno resa interessante anche agli occhi dell’uomo che ha imparato ad apprezzarla per le sue proprietà astringenti, vasocostrittrici, antisettiche delle vie urinarie, antiinfiammatorie ed antireumatiche.

In cucina può essere adoperata come condimento o grazie ad un infuso ricavato dalle foglie. Restano davvero poche le zone d’Italia che la utilizzano per la produzione di un particolare tipo di miele, molto scuro e gelatinoso, mentre in Europa e in America settentrionale questa pratica è più diffusa.

Ph. by ingaphotography.wordpress.com

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Settembre: i consigli per il tuo giardino

Il mese di settembre è importante per porre delle ottime basi per lo sviluppo delle piante in primavera. In questi giorni puoi continuare a prenderti cura delle tue piante proseguendo con innaffiature e concimazioni.

Cure per il mese di settembre

Vanno rimosse le piante che hanno sofferto il troppo caldo e quelle giunte a conclusione del loro ciclo vegetativo.

Il prato ha bisogno di maggiori attenzioni dopo le temperature di agosto. Riprendi le concimazioni e valuta un intervento di risemina nelle zone in cui il manto erboso si mostra più rado e sciupato.

È il periodo perfetto per preparare le aiole delle bulbose che fioriranno in primavera; poniamole a dimora già da questo mese per proteggerle dal freddo invernale. Approfittiamo di questo mese per porre a dimora le nuove piante e gli alberi.

Potatura

Ripuliamo le nostre piante dai rami e dai fiori appassiti, e accorciamo le sempreverdi da siepe dando loro una forma più armoniosa e definita. Dopo ogni potatura, ricorda sempre di ricoprire il taglio con del mastice funghicida per evitare che la pianta sia oggetto di infezioni.

Semina

Le piante da porre in letti caldi o sottovetro sono la bocca di leone, la margheritina, non ti scordar di me, la viola del pensiero e l’alisso, mentre per le semine in piena terra abbiamo l’elicriso, la godezia, l’alisso, il papavero e la bocca di leone.

 

Il tuo giardino è già pronto per affrontare questo nuovo ciclo di vita?

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Settembrini per colorare l’autunno

I Settembrini sono piante appartenenti alla più ampia famiglia delle Asteraceae; originari del Nord America, fioriscono a settembre in maniera abbondante e duratura.

La facile coltivazione ne ha permesso un’ampia diffusione con il conseguente sviluppo di molte varianti di diverse forme e colori. La pianta si sviluppa in veri e propri cespugli, con fiori dal lungo stelo e petali sottili.

Cure & Coltivazione

Proprio per la sua tendenza ad espandersi rapidamente, il settembrino necessita di una buona cimatura nel mese di giugno, nel pieno della sua crescita.

Attenzione! Le asteraceae sono quasi infestanti ed è per questo che bisogna evitare l’eccessiva vicinanza con altre piante.

Si tratta di una famiglia che resiste bene al freddo, ma ha un solo punto debole e riguarda la cattiva circolazione dell’aria che porta la pianta ad avere un aspetto sciupato. Questa malattia, simile alla muffa, prende il nome di mal bianco. Se in buone condizioni, la pianta necessita di poche cure, di un esposizione soleggiata o semi-ombreggiata e di annaffiature regolari che devono avvenire una volta che il terreno si sia completamente asciugato.

Parassiti

I settembrini temono gli attacchi da parte dei parassiti come gli acari che richiedono un trattamento specifico. È possibile procedere manualmente all’eliminazione di cicaline e lumache.

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