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Articoli filtrati per data: Novembre 2013

Pungitopo, agrifoglio e vischio: tre piante per un Natale fortunato!

Pungitopo, agrifoglio e vischio: tre piante per un Natale fortunato!Natale è periodo di auguri, regali e piccoli pensieri auspicio di buona fortuna. Arrivare impreparati ad una delle feste più sentite dell’anno potrebbe rivelarsi un errore imperdonabile, una svista che – quasi inevitabilmente – costringe a lunghe file alle casse, nei negozi, dai fiorai.
Per godere serenamente del clima di festeggiamenti o per decorare la nostra casa rallegrandola con i colori del rosso e del verde, ecco una guida facile facile per la scelta delle tre piante fortunate del nostro Natale:


PUNGITOPO

Il Ruscus Aculeatus, meglio conosciuto come “Pungitopo”, è un arbusto sempreverde che al posto delle foglie presenta dei cladodi, degli steli modificati; sono proprio queste foglie puntute che generano la fioritura primaverile e che, in inverno, fanno posto alle caratteristiche bacche rosse benaugurali.


AGRIFOGLIO

Il vero nome dell’Agrifoglio è Ilex Aequifolium, ma presenta diverse varianti più popolari come “alloro spinoso” e “pungitopo maggiore”. È una sempreverde coltivata come pianta ornamentale, ma in condizioni di crescita spontanea riesce a raggiungere anche i dieci metri d’altezza, assumendo le sembianze di un piccolo albero. Il verde delle sue foglie lucide e spinose, unito alle bacche rosse presenti sugli esemplari femminili, ne fa la pianta natalizia per eccellenza. Simboleggia la fortuna ed è proprio per questo che si presta ad essere il regalo ideale per le nostre festività e il grande protagonista di composizioni e centrotavola.


VISCHIO

Il vischio (viscum album) è una pianta cespugliosa priva di radici proprie, che si sviluppa a ridosso di altri alberi come querce, meli, pioppi e pini. Le sue piccole foglie arrotondate crescono in coppie opposte, mentre, con l’autunno, i fiori bianchi o verdi lasciano il posto alle bacche bianche o gialle. La sua propagazione avviene grazie agli uccelli che se ne nutrono intingendo il becco nella sostanza vischiosa che ne ricopre i frutti; il seme ed il suo involucro appiccicoso aderiscono poi ad un nuovo ramo o tronco quando il volatile proverà a ripulirsi strofinandosi sulla corteccia. Anche il vischio è simbolo di prosperità ed è per questo che, con il nuovo anno, è buona usanza scambiarsi un bacio tenendone un ramoscello sospeso sopra le proprie teste.
Tutte e tre queste specie sono protette da una normativa internazionale che ne vieta la raccolta non autorizzata. Se vi capita di vederne un ramoscello allo stato selvatico, il miglior augurio è quello di lasciarlo attaccato alla sua pianta per permettergli di continuare a crescere e riprodursi, preferendo invece quelli coltivati dai vivaisti.

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Mamillaria: la bellezza e le sue spine

 

Originaria del Messico, la Mamillaria appartiene alla famiglia delle Cactaceae con le sue 300 specie di piante. Grassa e succulenta, ricca di spine, è solitamente di forma cilindrica con un’areola lanosa che somiglia ad un simpatico ciuffetto.

 

Ideale per balconi e giardini, necessita di luce solare diretta per 365 giorni l’anno. Le temperature migliori in estate vanno dai 15 ai 24 °C, mentre nel periodo invernale variano dai 10 ai 13 °C.
Attenzione, ponete a riparo le piante evitando che si bagnino se le temperature scendono al di sotto della media!

 

Il terreno che consigliamo deve essere poroso, formato da terra e materiale drenante come lava, sabbia o pomice mescolato con giuste quantità.

 

Innaffiate costantemente da aprile a settembre, assicurandovi prima che il terreno sia secco, e interrompete tra ottobre e marzo. Affinché cresca bene e rigogliosamente è necessario il travaso nel periodo primaverile: diamo la possibilità alle radici di scendere in profondità senza alcuna costrizione. Come evitare di pungersi durante l’operazione? Guantoni o fogli di carta ben piegati per ribaltarla e farla uscire dal vaso. Step successivo è quello di porla nel nuovo vaso che la ospiterà, evitando di innaffiarla per almeno una settimana, in modo che le radici danneggiate possano cicatrizzarsi.

 

Applicate questi piccoli consigli e vedrete fiorire la vostra pianta per tutta l’estate!

 

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Funghi: sapore d’autunno

Scarpe da trekking, bastone, coltello e si parte alla ricerca dei funghi!

Come momento migliore per la raccolta, gli esperti consigliano le ore del primo pomeriggio in cui si può beneficiare delle condizioni di luminosità e del terreno asciutto e non più umido di rugiada.

Il periodo ideale è tra metà agosto e ottobre e il tesserino rilasciato dall’ufficio provinciale è obbligatorio per coloro che intendono svolgere questa attività.

Il Corpo Forestale dello Stato elenca undici punti guida per trascorrere in sicurezza l’escursione nei boschi:

1. Documentarsi sull'itinerario e scegliere i percorsi adatti alle proprie abilità fisiche e psichiche;

2. Comunicare i propri spostamenti prima di intraprendere l'escursione;

3. Evitare di inoltrarsi da soli nel bosco, la presenza di un compagno è garanzia di un primo soccorso;

4. Prima della partenza, consultare i bollettini metereorologici e osservare costantemente sul posto l'evoluzione delle condizioni atmosferiche. In caso di mal tempo non sostare in prossimità di alberi, pietre ed oggetti acuminati perché potrebbero attirare fulmini;

5. Scegliere l'abbigliamento e l'attrezzatura adatti all'impegno e alla lunghezza dell'escursione: si consigliano calzature da trekking, cellulare, lampada e coltello;

6. Se non si è certi della commestibilità del proprio raccolto, effettuare un controllo presso gli Ispettorati Micologici delle Aziende Sanitarie Locali;

7. Il raccolto giornaliero non deve superare il limite previsto per legge (circa 10 kg);

8. Non utilizzare rastrelli o uncini che possano danneggiare il micelio (l’apparato vegetativo dei funghi);

9. Pulire immediatamente il fungo dai residui di rami, foglie e terriccio per garantire la sua integrità;

10. I funghi raccolti devono essere trasportati in contenitori rigidi ed areati. L'utilizzo di sacchetti di plastica non permette infatti la diffusione delle spore fungine nel bosco. La mancanza di aerazione causa il deterioramento del prodotto;

11. In caso di necessità contattare il 1515, numero di Emergenza Ambientale del Corpo Forestale dello Stato.

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