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Articoli filtrati per data: Maggio 2025

Citronella e Aloysia citrodora: usi e coltivazione

La citronella, conosciuta anche come Lemon Grass, appartiene alla famiglia delle Graminaceae

È una pianta cespugliosa il cui fusto può raggiungere fino ad un metro di altezza. Le foglie nastriformi e ricadenti sono color verde intenso e, così come il fusto, emanano il caratteristico odore agrumato.

Questa erbacea sempreverde è originaria dell’Asia meridionale, dove il suo olio essenziale è tutt’oggi utilizzato nella medicina orientale e come repellente per le zanzare.

Nei vivai, al suo posto, troviamo spesso l’Aloysia citrodora, commercializzata come citronella. Questa specie appartiene alla famiglia delle Verbenaceae ed è originaria del Sud America. Il suo fusto legnoso può raggiungere fino a due metri e mezzo, con foglie verdi e ruvide, e dei piccoli fiori bianco-violetti dal sapore e odore di limone.

SEMINA E COLTIVAZIONE

L’Aloysia citrodora non sopporta le temperature sotto lo zero, per questo va coltivata in vasi che permettano di spostarla in luoghi più caldi e protetti.

La semina richiede un luogo riparato, con una temperatura intorno ai 15°C. I semi, generalmente, impiegano meno di un mese per germinare. Una volta sviluppate, le piantine possono essere trapiantate in piccoli vasi e messe a dimora solo dopo due anni.

È una pianta che ha bisogno di molta acqua e di un terreno in grado di mantenersi umido senza provocare ristagni.

Non necessita di potatura, ma solo dell’eliminazione dei rami e delle foglie secche.

RACCOLTA E CONSERVAZIONE DELLE FOGLIE

Se vuoi utilizzare le foglie dell’Aloysia citrodora, puoi raccoglierle nel periodo estivo, quando la pianta è in piena fioritura, per lasciarle essiccare in un luogo fresco e al riparo dal sole. Se conservate in un barattolo di vetro, dovrebbero mantenere il loro tipico profumo agrumato per almeno due anni.

USI IN CUCINA

Le foglie di erba limoncina, fresche o essiccate, vengono utilizzare per la preparazione di tisane e infusi.  È frequente anche l’utilizzo in cucina come spezia o per la preparazione di liquori e marmellate.

Nonostante sia un ottimo digestivo e antispasmodico, l’uso prolungato può provocare gastriti e altri disturbi allo stomaco.

PROPRIETÀ TERAPEUTICHE

La cedrina è in grado di combattere febbre, raffreddore e asma. Dona sollievo in caso di indigestioni e coliche. Riduce i problemi legati all’acne.

Il suo olio essenziale ha effetti rilassanti e stimola l’appetito. Viene utilizzato nel trattamento dell’insonnia nervosa e contro le palpitazioni cardiache dovute allo stress.

 

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Verbena: coltivazione e crescita

La pianta di verbena appartiene ad un genere di piante erbacee annue o perenni, della famiglia delle Verbenaceae.

Il suo fusto è quadrangolare, mentre le foglie sono dentare, opposte e alterne, con nervature molto visibili. Il fiore ha un calice composto da 4 o 5 sepali, con una corolla di altrettanti petali dalla forma irregolare.

È un genere che nasce spontaneamente in America, dal Canada al Cile. Conta diverse specie, ma quelle coltivate in vivaio tendono a sopportare peggio le temperature invernali, nonostante esistano in commercio delle varietà in grado di sopravvivere al gelo.

Le verbene ibride sono il genere più diffuso in Italia, con foglie piccole, rugose e ruvide. I fusti tendono a diventare tapezzanti ricadenti. La loro fioritura è molto prolungata e dallo sviluppo rapido, che consente di ricoprire molto presto anche delle aiuole molto ampie. Spesso però, la verbena viene coltivata in vaso e appesa, per godere meglio dell’effetto a cascata dei suoi rami.

Coltivazione della Verbena

Le verbene ibride devono la loro diffusione alla loro facilità di coltivazione. È sufficiente porle a dimora in una zona che gli consenta di godere di almeno qualche ora di luce solare diretta ogni giorno, annaffiandole quando il terreno è asciutto. Un’esposizione poco soleggiata può portare ad una scarsità dei fiori, ma un clima troppo caldo e asciutto può danneggiarle. Se vivi in una regione con temperature estive molto calde, posiziona le verbene in una zona in cui ricevano solo il sole del mattino.

Per la concimazione va utilizzato un fertilizzante per piante da fiori, da aggiungere ogni 15 giorni all’innaffiatura.

La Verbena come pianta officinale

Nell’antichità, gli infusi di verbena venivano utilizzati contro i calcoli renali. La verbena officinalis è diffusa in tutta Europa ed è una pianta che contiene molti principi attivi che contrastano i problemi di calcoli renali, infiammazioni e le forniscono proprietà diuretiche, analgesiche e antispasmodiche.

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Surfinea: origini, cure e significato

La surfinea è un ibrido derivato dall’incrocio tra Petunia nyctaginiflora e Petunia violacea, appartenente al genere Petunia e alla famiglia delle Solanaceae. Questa pianta, originaria del Brasile, è giunta in Europa nel XIX secolo grazie agli studi botanici in zone sconosciute, alla ricerca di nuove specie.

Forma e struttura

La surfinea è una petunia pendula; una particolare specie di erbacea molto ramificata. È interamente ricoperta da una fitta peluria, nonostante i tentativi degli ibridatori di eliminarla nel corso delle loro sperimentazioni. I fiori hanno una caratteristica forma ad imbuto, sono coloratissimi e possono essere anche venati, dal margine ondulato con una colorazione differente rispetto al centro. In commercio, grazie alle attenzioni degli ibridatori, è possibile trovarne di tutte le dimensioni. Le sue foglie sono ovali, di un verde chiaro, e ricoperte anch’esse di una fitta e delicata peluria.

È una pianta estremamente rigogliosa, dalla fioritura abbondante che va da giugno sino alla fine di ottobre. È particolarmente adatta per vasi e fioriere da balcone.

Esposizione e temperature

La surfinea non ama l’ombra, ma, diversamente dalla petunia, riesce a fiorire anche senza l’esposizione diretta alla luce solare. Tollera poco gli spifferi, ma i suoi fiori resistono bene ad acqua e temporali, tornando alla loro forma originale non appena asciutti. Sopporta bene il caldo e molto poco il freddo che può portarla ad un rapido deperimento.

Terreno, messa a dimora e rinvaso

Nonostante la surfinea riesca a crescere in qualsiasi terreno, è preferibile utilizzare un substrato fertile, non calcareo e ricco di materiale organico. Per favorire il drenaggio si può utilizzare un mix di terra e sabbia.

Il periodo ideale per la messa a dimora è intorno alla fine di maggio/primi di giugno. In primavera è possibile anche effettuare il rinvaso, scegliendo un vaso leggermente più grande di quello precedente.

Annaffiatura

L’annaffiatura della surfinea va effettuata ogni due o tre giorni. Si tratta di una pianta che ha bisogno di molta acqua e che soffre la siccità per cui, in periodi di forte caldo, potrebbe essere necessario annaffiarla tutti i giorni, ma senza eccedere nelle quantità. È importante che il terreno risulti umido, ma non zuppo d’acqua. Teme i ristagni ed è per questo che bisogna aspettare che il terreno sia asciutto prima di annaffiarla nuovamente.

Un’annaffiatura troppo abbondante può portare alla formazione del marciume del colletto, uno dei problemi più diffusi per questa specie. Viceversa, la scarsità d’acqua porterà all’ingiallimento delle foglie.

Concimazione

Durante l’innaffiatura, aggiungi all’acqua del concime liquido per piante da fiori o con un concime specifico per le surfinie (generalmente a base di fosforo, ferro, potassio e boro). La concimazione va effettuata in maniera regolare ogni 10 giorni.

Potatura

Per la potatura e l’eliminazione delle parti secche bisognerà aspettare la fine di luglio. Tagliando la surfinia a metà lunghezza eviterai di danneggiarla, favorendone il ricaccio dei nuovi steli. Nel periodo immediatamente seguente a queste operazioni, è meglio sospendere l’annaffiatura per almeno 15 giorni, riprendendola parallelamente alla nascita dei nuovi germogli.

Parassiti e soluzioni

Gli afidi sono il maggior nemico della nostra pianta di surfinea perché ne danneggiano sia le foglie sia i fiori. Per risolvere il problema è necessario lavare la pianta accuratamente e usare un insetticida specifico.

Il ragno rosso, invece, attacca principalmente le foglie che di conseguenza assumono un colore grigiastro e poco sano, tendente al giallo. Anche in questo caso sono necessari dei prodotti specifici. 

Simbologia nel linguaggio dei fiori

Ogni pianta ha il suo linguaggio. Nel caso della surfinea, la sua fioritura abbondante e appariscente l’ha portata a essere eletta come simbolo di un amore che non può essere nascosto agli occhi e al cuore. È il regalo perfetto per una persona a cui si vuole molto bene e a cui si è legati da affetto sincero.

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La Pomelia: caratteristiche e curiosità

La pomelia è una pianta tropicale, famosa per i suoi fiori colorati e profumatissimi. È un arbusto succulento dal fusto inizialmente carnoso che diventa nel tempo legnoso e dalle foglie caduche. Non necessita di molte cure ed è una pianta adatta sia ad esterni sia ad interni.

Coltivazione e cure

Predilige la luce diretta e può anche essere lasciata all'esterno, in pieno sole. Sopporta temperature estive molto elevate, mentre non riesce a tollerare le gelate e le temperature sotto gli 8 gradi; per questo, d’inverno, è consigliabile sistemare la pomelia all’interno, in un ambiente riparato e dal clima mite.

In inverno non necessita d'innaffiatura. Durante questa stagione, il suo ciclo vitale la porta a perdere le foglie naturalmente. In primavera vegeta ed in estate fiorisce e per tutto questo periodo è importante innaffiare la pianta solo quando il terreno è asciutto, evitando il ristagno idrico.

Va concimata nel periodo primaverile con concime liquido equilibrato ( 20- 20- 20 ) e in quello estivo con un concime di alto titolo di P e K.
In caso di ragno rosso o afidi trattare con prodotti specifici.

Se con l'arrivo del clima più freddo noti una progressiva caduta delle foglie, non preoccuparti; quasi tutte le piante di Pomelia perdono completamente le foglie con l'inizio dell'inverno.

APPROFONDIMENTI

Il nome italiano ufficiale della pianta è plumeria, derivato da quello del botanico Charles Plumier ( 1646 – 1706 ), pioniere degli studi sulla flora tropicale del Nuovo Mondo per conto del re di Francia. Meno frequente è ormai la denominazione frangipani, dal nome del conte Muzio Frangipani, inventore di un profumo composto d’ambra e zibetto, di moda in Francia al tempo di Caterina de’ Medici. In Sicilia, i palermitani la chiamano Pomelia creando un nome siciliano, manifestazione del grande amore dei siciliani nei confronti di questa pianta.

SCHEDA TECNICA

• Nome Botanico: Plumeria rubra L.

• Nome Volgare: Pomelia

• Famiglia: Apocynaceae

• Sinonimi: Frangipani

• Tipo: shrub

• Altezza: da 2,50 m. to 4 m.

• Colori Fiori: white, white and yellow, white-yellow-pink, pink, red

• Aspetto superficie fogliare: rough

• Numero di petali: cinque o sette

• Rifiorenza: continua e prolungata

• Profumo: intenso

• Fiore Reciso: si

• Fusto: Carnoso che diventa legnoso col tempo

• Forma foglia: Grandi, lanceolate, appuntite

• Fiore: Imbutiformi, con 5 o 7 petali, dai più svariati colori, intensamente

profumati e riuniti in infiorescenze

• Stelo: Carnoso

• Sempreverde: no

• Epoca di fioritura: Estate

• Habitat: Zone tropicali delle Isole del Pacifico, Caraibi, Sud America e Messico, diffuso in gran parte dei paesi a clima tropicale o sub-tropicale o della Liguria

• Distribuzione in Italia: All'esterno solo in Sicilia e nelle zone costiere del sud Italia.

Origini e Curiosità

In India viene chiamata "la pianta del tempio" in quanto si usa portarla nei templi come offerta e viene piantata in prossimità di edifici sacri e cimiteri. Nelle Hawaii viene usata per fare ghirlande, simbolo della fratellanza e dell’ospitalità. Gli atzechi la veneravano come una pianta sacra perché colpiti dalle sue qualità terapeutiche per contrastare le debolezze del cuore e cicatrizzare le ferite. In Sicilia, a Palermo, la sposa che va a vivere in una nuova casa riceve dalla madre una pomelia, come auspicio di fertilità formulato attraverso l’analogia di esempio della forza vegetativa della pianta. I fiori vengono utilizzati per fare i bouquet delle spose palermitane.

Usi Medicinali, Alimentari e Industriali

In centro America la pomelia viene utilizzata come antireumatico e cicatrizzante. Grazie al suo profumo - che a seconda della varietà cambia dal gelsomino al garofano, alla cannella, alla rosa, alla mandorla etc. - viene sfruttata dall’industria per produrre saponi, cosmetici, ambre solari. In Asia le foglie essiccate vengono utilizzate per una miscela di tè dagli effetti antipiretici, astringenti, purificanti, e disintossicanti. In Cina la popolazione Dai esegue la frittura dei fiori bianchi passati in pastella. Il lattice del fusto è utilizzato per produrre un tipo di gomma.

L'albero delle uova

In Sicilia, a Palermo, da sempre le casalinghe tenevano una pianta di pomelia in veranda; prima che facesse freddo iniziavano a conservare i gusci delle uova, da usare come protezione per i futuri germogli. Il guscio che le proteggeva da eventuali grandinate, con la sua porosità e l’apertura sottostante, creava una certa ventilazione; pertanto, nei giorni di sole invernale, evitava il riscaldamento interno e l’aumento di un’eccessiva condensa, dannosa per la gemma.

Floriterapia

Nella Floriterapia Australiana il Fiore RED SUVA FRANGIPANI (Plumeria rubra) è quello destinato alla cura del dolore e alla tristezza iniziali, nonchè al turbamento per la fine di una relazione o la perdita di una persona cara. È un fiore utile anche in caso di sconvolgimento, agitazione e sofferenza emozionale. Per ritrovare la pace interiore e la forza per fronteggiare la situazione.

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Gerani: un tocco di colore al tuo balcone

I gerani che colorano i nostri balconi appartengono al genere Pelargonium. In realtà, si tratta di una varietà che non esiste in natura e che nasce da una lunghissima serie di ibridazioni realizzate negli anni ad opera dell’uomo.

Questa pianta deve il suo nome, dal greco letteralmente “becco di gru”, alla forma del suo frutto. La sua provenienza sembra risalire al lontano Sud Africa, luogo di nascita della famiglia delle Geraniaceae; quest’ultime comprendono numerosi generi, tra cui anche alcune piante di erbacee perenni o annue con fusti nodosi e fiori dalla forma irregolare.

Le specie più conosciute e coltivate sono il Pelargonium zonale (geranio comune dal fogliame peloso e cuoriforme caratterizzato da un anello scuro) e il Pelargonium peltatum (conosciuto anche come geranio edera per via delle sue foglie peltate lucide e carnose e dei fusti ricadenti). Le loro colorazioni variano dal viola, al rosso, al bianco, passando per il rosso e l’arancione.

Sono piante di facile coltivazione, soprattutto grazie alla loro resistenza. Se preferisci coltivarle in vaso assicurati che il terriccio sia molto soffice e ricco di sostanze organiche.

I gerani non tollerano i ristagni d’acqua, per cui assicurati che il terreno sia sufficientemente leggero da lasciar filtrare l’acqua in eccesso nel sottovaso. Durante l’innaffiatura (che in estate dev’essere particolarmente abbondante), evita di bagnare le foglie per scongiurare il rischio di malattie fungine.

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Latte detergente alla Camomilla: bellezza fai da te

Il latte detergente alla Camomilla sfrutta le proprietà benefiche di questo fiore unendole a una delicata azione cosmetica.

Ecco come realizzarlo a casa, in modo 100% naturale:

In un recipiente, versa 150 ml di latte, un cucchiaio di foglie di menta e uno di fiori di camomilla. Metti il recipiente in una pentola di acqua bollente e lascia cuocere a bagnomaria per almeno mezz’ora, mescolando di tanto in tanto.

Utilizza un colino per filtrare il composto e poi lascialo raffreddare prima di aggiungere anche un cucchiaio di miele. Mescola per bene e otterrai il tuo latte detergente fai da te alla camomilla, pronto per essere utilizzato con l’aiuto di un dischetto di cotone.

Attenzione: essendo un prodotto totalmente privo di conservanti, il latte detergente andrà conservato in frigo, per non più di 3 giorni.

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Ceste per la Festa della Mamma

Auguri Mamma! Ma perché dirlo con un fiore soltanto?

Nel nostro atelier espositivo sono arrivate le Ceste per la Festa della Mamma.
Vieni a scegliere il tuo regalo presso la nostra sede di Torre Faro (ME), s.s. 113 km 11,400.

Ti aspettiamo!

 

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PROMOZIONI DI MAGGIO

A Maggio fioriscono le promozioni!

Geranei in cassette colorate + sottovaso cm 40-50, a partire da €6,90

Cassettoni colori mix cm 60-80-100, a partire da €6,90

Piante mix in basket Ø 19, a partire da €2,90

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Vieni a trovarci nel nostro atelier espositivo di Torre Faro (ME), s.s. 113 km 11,400, e scopri tutte le altre offerte valide dal 05/05/2014 al 18/05/2014.

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5 fiori per la festa della mamma

La festa della mamma si avvicina e con lei anche la scelta del regalo perfetto. Se la tua decisione è ricaduta sull’acquisto di un bouquet o di una piantina è meglio conoscere il linguaggio dei fiori che regalerai per dire “ti voglio bene mamma”. 

Ecco 5 fiori da regalare alla mamma e il loro significato:

ROSA

È un fiore molto apprezzato dalle donne, ma a seconda del colore può voler dire cose molto differenti tra loro. Per la mamma scegli le tonalità del rosa, segno d’affetto e di un’eleganza senza tempo.

ORCHIDEA

Simboleggia purezza e bellezza. Grazie alla sua capacità di crescere ovunque, è stato spesso simbolo d’amore incondizionato e puro, soprattutto nelle sue varianti nei colori del rosa.

GIRASOLE

Questa specie è spesso associata a sentimenti come allegria e spensieratezza. Con la sua solarità rappresenta le gioie della vita e, in particolare, il raggiungimento di obiettivi importanti. È simbolo di positività e amore.

CICLAMINO

È una pianta coloratissima e facile da curare; non è quindi necessario avere un perfetto pollice verde per tenerla in casa. In passato, si pensava che funzionasse come un vero amuleto contro il malocchio e la sfortuna; per questo, ancora oggi, viene regalato come piantina portafortuna

AZALEA

Rappresenta femminilità e temperanza. È simbolo di fortuna e amore puro, proprio come quello di una madre. È particolarmente adatto per chi si prepara ad affrontare prove e periodi impegnativi. Come regalo, scegli i toni del rosa e non potrai sbagliare.

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Vaso fai-da-te per la Festa della Mamma

Non si può arrivare impreparati alla festa della Mamma!

Se pensi che una piantina rappresenti un regalo già visto, ti faremo ricredere mostrandoti, passo per passo, come personalizzare il classico vaso in terracotta. Se sei una mamma, puoi farti aiutare dai tuoi bimbi per realizzare con loro questo semplice lavoretto dall’effetto garantito.

Vaso fai-da-te

Ecco cosa serve:

- Stoffa, nastri o merletti
- Forbici
- Colla vinilica
- Vaso in terracotta
- Un pennello o una spatolina per colla vinilica

Cominciamo:

1. Ritaglia la stoffa o il merletto della dimensione esatta per essere applicata sul vaso. Se necessario, per prendere le misure puoi aiutarti con una matita con cui segnare l’inizio e la fine della parte che andrai ad adoperare.
2. Assicurati che il vaso sia ben pulito e che non contenga residui di terra. Lavalo con un po’ d’acqua e aspetta che sia asciutto prima di passare alla fase successiva.
3. Impugna il pennello e inizia a cospargere il vaso con la colla. Puoi decidere se applicare la colla solo nel punto in cui andrai a fermare la stoffa o sull’intera superficie per ottenere un effetto leggermente lucido sulla terracotta.
4. Applica la stoffa a tuo piacimento, prima che la colla si asciughi.

Il tuo vaso è finalmente pronto per ospitare la sua piantina!

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